di Elena Borsacchi
Per gli appassionati e le appassionate di International Criminal Law e giustizia penale internazionale l’Avvocata Gillian Higgins della Chambers 9 Bedford Row di Londra non ha bisogno di presentazioni. La sua brillante carriera da Defence Counsel davanti alle Corti e ai Tribunali penali internazionali la rende una delle stelle più brillanti in quel firmamento di pratici della professione internazionale che ha affascinato chiunque si sia, anche soltanto per vicende di studio, avvicinato a quel mondo. Oltre all’esperienza e alla competenza maturata in anni di trincea professionale, ciò che rende Gillian Higgins – a modesto parere di chi scrive – un Avvocato 3.0 è la capacità di affiancare alla sua expertise anche la versatilità e la flessibilità che l’hanno portata ad esplorare mondi nuovi nell’intento di arricchire il suo modo di essere Barrister. Il suo libro “Mindfulness at work and home – A simple guide”, nuovo nato delle edizioni RedDoor, ne è la prova lampante. Le ragioni che hanno spinto Gillian ad accostarsi alle pratiche e alle tecniche di meditazione fino a decidere di formarsi, in un secondo momento, come coach grazie alla British School of Meditation, sono efficacemente esposte nell’introduzione. In un mondo che corre a folle velocità, la nostra professione, costretta, in parte, dalle contingenze e, in parte, dalle impostazioni individuali del professionista, sembra costantemente spingerci verso la mancanza di considerazione per il momento presente. Accostarsi alle pratiche di meditazione, come la tecnica di Mindfulness, sulla quale questo libro si sofferma diffusamente, inglobandole all’interno della nostra buona routine di individui e professionisti/e, può diventare fonte inesauribile di nuove risorse, oltre che un ottimo metodo di quotidiana miglior gestione dello stress e dell’ansia da prestazione cui il nostro lavoro ci espone ora dopo ora.
Ho avuto la fortuna di assistere ad uno dei workshop che Gil ha tenuto a Londra, proprio tra le mura della sua Chambers, sfidando una comprensibile, per quanto obsoleta, diffidenza della professione intellettuale verso pratiche fino ad adesso considerate “esotiche”. Il risultato della sua determinazione è stato ed è il numero sempre crescente di sessioni di Mindfulness for Lawyers che è stata invitata ad organizzare nel corso degli ultimi mesi, segno evidente del fatto che la nostra categoria professionale, quando destinataria di input nuovi e positivi, può essere in grado di rispondere con entusiasmo anche a proposte eclettiche e non sempre immediatamente digeribili. Le buone pratiche di Gillian sono utilmente e sapientemente descritte all’interno di questa guida, perfettamente organizzata e scritta in un inglese riposante ed intuitivo.
Cercare di raccogliere in più di un’occasione gli spunti che Gillian offre in questo libro ha costituito e costituisce quotidianamente una sfida che, senza alcuna pretesa di instaurare dinamiche e pratiche eccessivamente lontane dalla nostra quotidianità, può davvero contribuire alla formazione dell’avvocato del terzo millennio: un professionista che, insieme all’aggiornamento, alla formazione e alla buona manutenzione di tutto l’ingranaggio professionale, non dimentica il proprio benessere interiore e ne cura i risvolti pubblici e professionali.